“Cinque anni fa come Sindaci eravamo partiti con l’idea di unificare i cinque Comuni del Centro Valsassina, da Taceno a Cortenova, Primaluna, Introbio e Pasturo” ci dice Alberto Nogara, una vita passata come architetto nella Comunità Montana, due volte Sindaco di Taceno, senza dubbio una lunga esperienza come amministratore.
Certo , passare da un Comune di 1000 abitanti a uno di 3.000 è già qualcosa, anche perché ci sarebbe stato un “premio” di 500.000 euro all’anno per 15 anni che con i tempi che corrono sarebbe stato oro colato. Ma entrare nella fascia dei Comuni tra 5.000 e 10.000 abitanti sarebbe stato eccezionale: avrebbe voluto dire non solo avere un Sindaco a tempo pieno, ma anche degli assessori che potevano lavorare sempre a tempo pieno sul territorio, più personale e molte più disponibilità economiche per le Scuole, i Servizi sociali , la manutenzione e tanto altro. Insomma mettersi alla pari con Comuni importanti della Brianza come Oggiono, Valmadrera, e altri, che per esempio nelle istituzioni come nelle elezioni provinciali hanno molta più voce in capitolo.
“Il nome ‘Borgo‘ però non era adatto alla Valsassina, che da sempre è divisa in ‘Centro Valle – Alta Valle ed Altopiano. Borgo è un nome da paese toscano od emiliano” (Borgo Panigale, dove si fabbrica la Ducati !).
“Poi però Introbio, che sarebbe stato il centro geografico del nuovo possibile Comune, ha cominciato a sfilarsi, con il Sindaco precedente, e anche l’Unione dei Comuni (che però era un costo aggiuntivo) è andata a farsi benedire. Oggi l’unica strada rimasta è quella di cercare di organizzare insieme i servizi, dal Vigile urbano ai trasporti scolastici, al Segretario, alle funzioni amministrative che possono essere coordinate tra i vari Comuni esistenti” conclude Nogara.
Una bella discussione molto interessante si è svolta tra i soci dell’Università della Terza Età Valsassina, soprattutto con le nostre amiche di Cortenova:
“Io sono di Cortenova – ci dice Maria – ero e sono favorevole alla fusione. Peccato è stata davvero un’occasione persa per crescere.
Credo che il motivo vero sia da ricercarsi nei maggiori introiti pro-capite dei cittadini di Cortenova, intorno a 300 euro in più rispetto ai cittadini di Primaluna che sono gravati anche da addizionale dello 0.7 che a Cortenova non si paga.
Forse anche a Cortenova sarebbe arrivata l’addizionale Irpef, ma a fronte di un piccolo sacrificio economico, sarebbero arrivati anche tanti vantaggi.
Sono davvero dispiaciuta!”.
Una spiegazione socio-antropologica la da’ Elio : “Il senso di appartenenza all’orda – clan – tribù (non alla comunità) agisce dentro di noi da centinaia di migliaia di anni. Temo sia antropologicamente inestirpabile. Nel confronto fra “l’unione fa la forza” e “chi fa da sè fa per tre” ha vinto la seconda opzione.”
“Ancora una volta la divisione è il “senso di appartenenza” che separa il tuo dal mio e il vostro dal nostro. Una sorta di individualismo sociale, brodo molecolare di coltura nel quale nuotano tutte le pulsioni nazional – sovraniste.”
“Anche io sono di Cortenova – scrive Angela – ma sono nata a Premana e noto la differenza fra i due paesi. A Premana c’è sì il campanilismo fra i vari alpeggi, ma c’è anche un forte senso di appartenenza alla comunità, che si dimostra quando vengono organizzati grossi eventi per il paese (Premana rivive l’Antico). In queste occasioni, si dimenticano tutte le rivalità e si lavora insieme per la buona riuscita dell’evento.
Questo senso di appartenenza alla comunità, è assente in quasi tutti i paesi del centro Valle, tranne, nella piccola Parlasco, che è dotata di una Proloco che organizza eventi molto interessanti, nonostante il lo scarso numero dei suoi abitanti. citando i promessi sposi, a Cortenova, ha prevalso il diktat: “questo matrimonio non s’ha da fare“.
Laura, che viene da Cremeno, aggiunge ” Noi dell’altopiano cioè Barzio Cremeno con Maggio Cassina e Moggio, già da tempo quantomeno ragioniamo come se fossimo un’unica comunità per tante cose in merito a gestione servizi e collaborazioni tra uffici comunali.
Una cosa analoga fatta tra tutti i comuni della piana della Valsassina quindi Introbio Pasturo Primaluna Cortenova avrebbe giovato.
Ma noi dell’altopiano comunque ragioniamo già come un’unica realtà. L’asilo nido di Barzio in fondo fu deciso e fatto da Don Alfredo con lo scopo di essere a servizio di tutti i bimbi dell’altopiano. Ad esempio la Scuola Media di Cremeno serve tutti i Comuni dell’altopiano.
Forse per fare queste unioni lo scoglio più difficile da superare è decidere quale debba essere il Comune gestore capofila di tutto…”
” Evidentemente i tempi non sono ancora maturi – aggiunge ancora Angela – oppure qualcuno ha remato contro.
È ovvio, che un comune grosso ha molto più potere di un comune piccolo, ma piano piano, se le cose funzionavano, si sarebbero aggiunti anche gli altri comuni al nuovo borgo.”
Un altro elemento interessante viene aggiunto da una socia: “Purtroppo, c’è anche un altro dato che non è stato analizzato. A Cortenova c’erano due seggi. Al seggio uno hanno votato i cittadini di Cortenova e Bindo e ha vinto il sì. Al seggio due hanno votato i cittadini della frazione di Prato San Pietro e ha vinto il no.
A causa di poche centinaia di persone, Cortenova è apparsa come quella che ha detto no al referendum, e a rimetterci sono stati i cittadini di Cortenova e di Primaluna insieme.”
“Io abito nel comune di Primaluna dove sono tornata come residente dopo 40 anni – conclude Martina – pensavo ci fosse più apertura e lungimiranza ma capisco che la cultura del ” piccolo orticello”prevale ancora; poi ci meravigliamo se l’integrazione e la cultura dell’inclusione diventano ostacoli insormontabili, basta vedere questo riscontro nella nostra piccola realtà. Aspettiamo altri 7 lunghi anni…….”
Enrico Baroncelli