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La storia si ripete, soprattutto riguardo agli spostamenti delle persone da un paese all’altro, oppure da un continente all’altro.
Dei forestieri o stranieri, poi migranti, si è sempre discusso, e i soliti argomenti e luoghi comuni si tramandano in modo costante.

La superficialita’ nell’affrontare il tema, e la retorica hanno saputo costruire castelli di sabbia e coinvolgere a volte le masse meno istruite in rigurgiti atavici.
Un documento senza data, ma attribuibile al 1783, discute a Morbegno in Valtellina del problema dei forestieri.
Si intitola: Ragionamento apologetico per gli oppositori alla convenzione seguita il 1 settembre 1783 tra la comunita’ di Morbegno, ed il corpo de’ forastieri in essa abitanti. – S.l., n.t. (1783)
L’autore non è sicuro, potrebbe forse trattarsi di Ascanio Malacrida, da una annotazione a matita segnalata su un esemplare con in aggiunta una confutazione.

Il ragionamento sviluppato nel trattato è una invettiva contro i diritti che venivano concessi in una convenzione del 1783 agli stranieri che si erano stabiliti nella comunita’ di Morbegno.
A tutela dei cittadini deĺla comunita’ di Morbegno, l’anonimo estensore si appella ad un regolamento del 1583, secondo il quale gli stranieri che desideravano soggiornare per piu’ di 8 giorni in un comune della Valtellina, dovevano versare un deposito cauzionale di 100 scudi d’oro.

Seguono due passaggi di questo Ragionamento “poco ragionato”.
“Ogni cittadino ha con la propria patria uno intenso legame formato da quell’istinto naturale medesimo, che è uno degli affetti primari, che scuota, muova, ed elletrizzi il cuore dell’uomo…Questo legame costituisce essenzialmente quella obbligazione, che stringe il cittadino alla patria, e lo mette in dovere di prestare alla medesima tutti i suoi figliali efficaci, e fedeli servigi, come ad una madre, cui è tenuto dalla propria civile esistenza”.

Ed ancora: “Parmi vedere risorto fra i cittadini di Morbegno, promotori e fautori della convenzione un nuovo Romolo, che intenda di aprire un sicuro rifugio nella sua patria a tutti coloro, che esuli, fuggitivi e vagabondi, non possono avere altrove domicilio, e a tutti coloro, che tinti dalla nera pece dei piu’ enormi delitti, tristi avanzi del capestro, della galera, e dell’ergastolo, il loro asilo si procureranno in Morbegno…”
Questo sconosciuto documento non ha probabilmente influenzato le idee negative di molte persone, ma quando i pensieri si offuscano cosi’ tanto, poi sorgono le reazioni violente nel mondo.

In allegato frontespizio del “Ragionamento apologetico..”

Giancarlo Valera

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