La cattiva o assente depurazione è un tallone d’Achille del nostro Paese, che ha già pagato sanzioni pecuniarie per oltre 142 milioni di euro, e che oggi è reso ancor più evidente dall’estrema imprevedibilità delle condizioni meteorologiche.
Lo dimostra anche quest’anno il bilancio di @Goletta Verde e Goletta dei Laghi: su 394 punti campionati in 19 regioni, il 37% è stato giudicato complessivamente “oltre il limite” con 101 punti che hanno ricevuto il giudizio di “Fortemente inquinato” e 39 di “Inquinato”. Preoccupa soprattutto lo stato di salute del mare, dove in media si registra un punto inquinato ogni 76 km di costa.
Abbiamo monitorato anche 18 “osservati speciali” (14 lungo la costa e 4 nei laghi Maggiore, Orta, Trasimeno e Bolsena). Si tratta di punti storicamente critici dove abbiamo effettuato tra marzo e giugno, prelievi aggiuntivi a quello previsto durante il passaggio delle nostre campagne. E, come purtroppo sospettavamo, il 69% dei campioni ha mostrato concentrazioni al di sopra dei limiti di legge anche nei mesi precedenti al periodo estivo.
Quest’anno ricorrono i trent’anni della Legge Galli che, nel 1994, rivoluzionò l’organizzazione del servizio idrico integrato e il sistema di depurazione delle acque reflue. Il nostro lavoro si concentra proprio su quest’ultima parte del ciclo evidenziando come foci dei fiumi, canali e corsi d’acqua che sfociano a mare o nel lago restino ancora i punti più critici dov’è urgente intervenire.
Per questo oggi abbiamo lanciato la proposta di un piano nazionale per mare e laghi basato su quattro pilastri per contrastare anche la crisi climatica, dal sistema di depurazione ai piani di adattamento al clima passando a più aree protette.
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